Cosa cambia nell’elaborazione del lutto al tempo del Covid-19? E la percezione del significato della morte? Che significato assumono le immagini dei milioni di corpi cremati a cielo aperto in India? Lo spiega il semiologo Gianfranco Marrone
Cosa cambia nell’elaborazione del lutto al tempo del Covid-19? E la percezione del significato della morte? Che significato assumono le immagini dei milioni di corpi cremati a cielo aperto in India? Lo spiega il semiologo Gianfranco Marrone
La pandemia da Covid-19 ha cancellato un aspetto fondamentale dell’esistenza umana: la ritualità della morte, una pratica fondamentale per l’elaborazione del lutto
Nel corso di queste settimane ha tenuto banco il cosiddetto Decreto riaperture, che permetterà ai lavoratori, soprattutto gli esponenti del settore della ristorazione, di poter riaprire le porte dei propri esercizi commerciali ai clienti.
È passato esattamente un anno da quando, a causa della pandemia di Covid-19, gli italiani (ma non solo loro) sono stati costretti a rinunciare alla vita che conoscevano.
Molti negozianti si sono ritrovati a dover chiudere; i ristoratori hanno dovuto adattarsi al mercato digitale per l’asporto pur di lavorare. Studenti di ogni ordine e grado di istruzione sono stati obbligati a chiudersi in casa, davanti a un computer, per seguire lezioni e sostenere esami.
Il cosiddetto distanziamento sociale a causa del Covid-19 sta facendo ammalare l’intero sistema. Gli esperti parlano di effetti da sindemia, i maggiori danni si ripercuotono soprattutto tra gli adolescenti.
La parola alla psicoterapeuta Maria Lisma
In un periodo cruciale per la lotta contro il Covid-19 e per la campagna di vaccinazione, a destare preoccupazione sono le varianti. Ecco quali sono, perché il virus muta e qual è l’efficacia dei vaccini su di esse
Nel bel contributo di Domenico Cassano, che segue, emergono alcuni elementi che dovremmo tutti tenere presente nell’analisi critica degli attuali movimenti no-vax.
Strano destino, quello dei vaccini: l’innovazione sanitaria che più di tutte ha inciso favorevolmente sul tessuto socio-economico della collettività, oltre che sulla salute umana, continua ad essere a tutt’oggi preda di infondati pregiudizi quanto ingiusto bersaglio da parte di movimenti di opposizione. Un fenomeno complesso che affonda le sue radici in molteplici ragioni di natura etica, religiosa, politica e sociale.
Mai come in questi giorni la scuola è stata così tanto al centro dell’attenzione. La feroce querelle scuole aperte vs scuole chiuse divide amici e persino famiglie. Ma è davvero una questione di luogo o di metodo? Chi la vive, da docente e da studente, sa che quella scuola non esiste più. Non esiste per tante ragioni. Una fra tutte: i ragazzi non apprendono più allo stesso modo in cui lo facevamo noi nel secolo scorso.
Siamo alla seconda tappa di questo percorso del lunedì, che ha preso l’avvio da una riflessione sui rapporti fra storia, cronaca, giornalismo. L’idea di base è stata la contemporaneità della storia: la produttività di un concetto proposto da Croce per ricostruire e interpretare l’attualità della pandemia.
“Solo un interesse della vita presente ci può muovere a indagare un fatto passato”.
Il primo capitolo di Teoria e storia della storiografia – l’opera magistrale di Benedetto Croce – è dedicato ai rapporti fra storia e cronaca. Dovrebbe essere la nostra stella polare nel momento in cui, come storici, ricostruiamo e interpretiamo il tempo della pandemia.
L'identità di Clio è una rivista online che vuole informare, diffondere e discutere di informazione, cultura, libri, arte e tradizioni, coniugando il rigore e il metodo delle scienze umane e naturali con il gusto della divulgazione.
Direttore scientifico: Aurelio Musi | Direttore responsabile: Antonino Giuffrida
Rivista registrata pesso il Tribunale di Palermo il 17/10/2017 al numero 18/2017