La pandemia, l’isolamento e le difficoltà dei rapporti umani che ne derivano, hanno spinto l’autore Aurelio Musi a riflettere sulla storia della solitudine dall’antichità ad oggi.
La pandemia, l’isolamento e le difficoltà dei rapporti umani che ne derivano, hanno spinto l’autore Aurelio Musi a riflettere sulla storia della solitudine dall’antichità ad oggi.
Quattrocento anni fa, precisamente nel 1621, Robert Burton, il pastore anglicano custode a Oxford della stupenda e più fornita biblioteca del tempo, dava alle stampe The Anatomy of Melancholy.
In Italia fino ad oggi è stata disponibile solo la traduzione della lunga e corposa premessa dell’opera, con una splendida introduzione di Starobinski dal titolo L’utopia di Robert Burton.
La peste del 1656 a Napoli diventa il castigo di Dio per il doppio peccato imperdonabile commesso dal popolo nel 1647-48: essersi affidato ad un miscredente, sodomita, demonio come Masaniello anticristo; essersi rivoltato contro il Dio in terra, il legittimo sovrano spagnolo.
La pandemia come castigo divino per le deviazioni dalla retta via dell’ortodossia è contrastata dai provvedimenti per contenere il contagio.
Da un fondo della biblioteca “Vittoria Colonna” di Pescara emerge la scrittura autobiografica di una mistica italiana del Seicento.
A scoprire il manoscritto è stata Silvia Mantini che lo presenta e commenta in La quiete di Apollonia. Religiosità femminile e spazi di devozione nell’Italia del Seicento, Milano, Educatt, 2020.
In un sistema complesso, imperiale come la monarchia spagnola l’espressione è appropriata nel senso che questa formazione politica, tra i secoli XVI e XVII (nel XVIII la condizione in parte cambia), riuniva Paesi o reinos, come venivano chiamati, differenti per strutture istituzionali, per tradizioni culturali, per titoli, forme e tempi di incorporazione.
È il titolo stesso del libro di Lina Scalisi – Da Palermo a Colonia. Carlo Aragona Tagliavia e la questione delle Fiandre (1577-1580) (Viella, 2019), a offrire al lettore la chiave più adatta per entrare nel centro dell’argomento, nel cuore del problema affrontato dall’autrice. Lina Scalisi mette al centro del suo lavoro la biografia di Carlo Aragona Tagliavia. Erede di un vasto complesso patrimoniale, lascia i suoi feudi, si reca presso le corti di Bruxelles, Londra, Valladolid, Madrid, partecipa a campagne militari, è sostenuto da personaggi di primo piano come il Los Cobos, il Granvelle, Antonio Pérez.
Frammenti di un discorso amoroso intorno a Napoli, alla sua cultura, al suo mondo ricco di arte e di personalità intellettuali di rilievo internazionale. Ma anche frammenti di un discorso amoroso intorno al libro, considerato come oggetto del desiderio, per la sua fattura, per la nostalgia verso i caratteri bodoniani, per la preziosa cura artigianale profusa da chi lo fabbrica. È un romanzo sui generis quello di José Vicente Quirante Rives, Ombra e rivoluzione. Variazioni sul naturalista Domenico Cirillo (Napoli, Colonnese editore, 2020).
Alla violenza contro persone e cose – che, per fortuna, non cancella il valore della reazione pacifica di molte manifestazioni – stanno aggiungendosi abbattimenti di statue e monumenti, deturpazione di immagini e simboli della storia americana ed europea. Vengono ritirati dal mercato cinematografico film considerati razzisti come “Via col vento”.
Valentina Favarò ha ricostruito nel suo ultimo libro, Pratiche negoziali e reti di potere. Carmine Nicola Caracciolo tra Europa e America (1694-1725), edito da Rubbettino, la vita pubblica di un principe del Regno di Napoli che percorre le tappe di una brillante carriera, occupando alcuni centri nevralgici del potere. Il contesto storico è quello del declino del sistema imperiale spagnolo negli ultimi anni di Carlo II e dei primi decenni del Settecento, allorché lo scenario delle relazioni internazionali si arricchisce di nuovi protagonisti nel segno di un incipiente multipolarismo.
L’unità della nazione è oggi confermata al tempo del coronavirus. Lo spirito di sacrificio di medici, operatori sanitari, lavoratori della produzione di beni indispensabili e della loro distribuzione, la complessiva tenuta delle istituzioni anche in una condizione di Stato di eccezione, il generale accoglimento e l’osservanza da parte dei cittadini dei provvedimenti governativi, il loro senso e la responsabilità dell’appartenenza alla patria dimostrano che, oltre il secolo e mezzo di storia di una nazione giovane, “l’ordine durevole dell’Italia unita” – l’espressione è di Salvatore Lupo – permane ancora come un riferimento ineliminabile della nostra vita civile.
L'identità di Clio è una rivista online che vuole informare, diffondere e discutere di informazione, cultura, libri, arte e tradizioni, coniugando il rigore e il metodo delle scienze umane e naturali con il gusto della divulgazione.
Direttore scientifico: Aurelio Musi | Direttore responsabile: Antonino Giuffrida
Rivista registrata pesso il Tribunale di Palermo il 17/10/2017 al numero 18/2017