Sacra et Pretiosa – Quaderni di Clio 1
Dopo avere sostenuto con vari progetti ed iniziative il recupero e la valorizzazione del complesso monumentale di Santa Caterina, nel 2018 la Soprintendenza di Palermo ha proposto, grazie alla collaborazione con l’Università di Palermo, l’allestimento di una mostra dedicata all’arte delle maestranze degli orafi e degli argentieri, tra la fine del XVI e il XVIII secolo, all’interno di alcune delle sale del Monastero: Sacra et Pretiosa è un’iniziativa finanziata dal Dipartimento Regionale dei Beni Culturali della Regione Siciliana nell’anno di Palermo Capitale della Cultura.
La mostra si è sviluppata in due fasi: nella prima, il Monastero di Santa Caterina nel cuore di Palermo Capitale, inaugurata il 28 settembre, sono stati esposti arredi e manufatti presenti nel Monastero. Il 28 dicembre siè inaugurata la seconda fase, Oreficeria dai Monasteri di Palermo Capitale, presentando alla città il ricco patrimonio di arti decorative presenti nei Monasteri della Sicilia, raccogliendo, in un’unica sede, capolavori dell’arte tessile ed orafa. La mostra si sviluppa nelle sale del Monastero cui si accede dalle corsie del Chiostro: il Parlatorio, la stanza della Priora, la Sacrestia, la sala del Capitolo e la Cappella di San Matteo. Gli ambienti inseriti nel percorso espositivo sono parti significative della vita claustrale del Monastero e documentano, nei pavimenti, nei decori delle volte e delle pareti, le diverse fasi costruttive del monumento.
Le modalità dell’allestimento hanno quindi privilegiato il rispetto del luogo, in modo che vetrine ed opere in prestito siano inserite nelle sale senza alterare la visibilità degli ambienti in cui si trovano. Alcune delle vetrine realizzate, come quelle nella stanza della Priora e nella Sacrestia, resteranno a chiusura della mostra per custodire le opere d’arte del Monastero in esposizione permanente. Per la realizzazione dell’esposizione è stato creato un team di restauratori ed operatori – della Soprintendenza ed incaricati dal Rettore del Monastero – che hanno lavorato insieme per mettere in luce quanto rinvenuto e ricreare con gli arredi originali gli ambienti nella loro destinazione d’uso originaria, in modo che il Monastero, pur in assenza delle suore, continuasse a mantenersi vivo in tutti gli spazi, anche attraverso l’esposizione degli oggetti della vita quotidiana.
Viene proposta, grazie ai prestiti acquisiti, una selezione mirata di suppellettili liturgiche, oggetti preziosi di carattere profano e opere in corallo, varie per tipologia, tecnica di esecuzione e materiali, ampiamente rappresentative della produzione artistica palermitana dell’epoca, privilegiando gli esemplari che dopo la soppressione degli ordini monastici sono custoditi presso i depositi museali e che pertanto torneranno ad essere visibili nel privilegiato contesto di Santa Caterina di Palermo.
Il progetto di musealizzazione ha trovato quindi attuazione, seppure questo monumento continui a riservare sempre nuove sorprese ed altre sicuramente ne verranno dalla realizzazione dei progetti di restauro in itinere.