Carlo V d’Asburgo è stato imperatore del Sacro romano impero germanico e arciduca d’Austria dal 1519, re di Spagna (Castiglia e Aragona) dal 1516, e principe dei Paesi Bassi come duca di Borgogna dal 1506.
Carlo V d’Asburgo è stato imperatore del Sacro romano impero germanico e arciduca d’Austria dal 1519, re di Spagna (Castiglia e Aragona) dal 1516, e principe dei Paesi Bassi come duca di Borgogna dal 1506.
Amerigo Vespucci, il grande navigatore fiorentino, fu il primo a capire che “le Indie” raggiunte da Cristoforo Colombo erano in realtà un nuovo continente: il Nuovo mondo come lui stesso lo aveva battezzato.
Vissute nel periodo che va dal momento di massimo splendore al declino della famiglia Florio, Franca e Giulia rappresentano due facce opposte quanto complementari del ruolo rivestito dalla celebre dinastia nella società palermitana della Belle époque. In un periodo di mutamenti sociali, tra cui l’arrivo in Italia delle prime suffragette (nel 1903), il ruolo delle donne di casa Florio muta rispetto al secolo precedente.
Nel 1901 Ignazio Florio commissionò a Giovanni Boldini, acclamato pittore italiano trasferito a Parigi ed interprete del mondo femminile della Belle époque, un dipinto che immortalasse degnamente la radiosa bellezza della moglie, Franca Jacona di San Giuliano.
Boldini, artista animato da un’effervescente vocazione alla mondanità, non se lo fece ripetere due volte, e nello stesso anno si trasferì da Parigi a Palermo, dove fu ospite dei Florio, realizzando così il ritratto.
Giulia Florio è nata a Palermo il 20 aprile del 1909, a villa Olivuzza, nella lussuosa dimora dove l’impronta della dinastia segnò la storia di un’epoca. Era la quinta figlia di Ignazio e donna Franca, i quali erano talmente certi che dovesse essere un maschio il fututo nascituto, da non avere neppure pensato a un nome femminile. Alla fine optarono per uno di quelli usati già in famiglia e la chiamarono Giulia, detta Giugiù.
La Targa Florio è la celebre corsa automobilistica che interessa la zona delle Madonie. Fu ideata da Vincenzo Florio in sostituzione della Coppa Florio, competizione automobilistica che egli concepì nel 1905. La manifestazione viene celebrata ancora oggi non solo attraverso il suo svolgimento annuale, ma anche attraverso i musei a essa dedicata.
Nato a Palermo il 18 marzo del 1883 e morto ad Épernay (Francia) il 6 gennaio del 1959, stando allo storico Vincenzo Prestigiacomo, il giovane rampollo di casa Florio avrebbe sviluppato la passione per i motori frequentando da giovane la casa del barone Guccia, primo palermitano a possedere un’auto.
Il gusto di sapersi divertire fu in gran parte una “invenzione” dei Florio. Con Ignazio e Franca subentrava la meraviglia di uno stile di vita che coinvolse l’intera città. La pura ricerca del piacere estetico e dello sfarzo destò l’entusiasmo dei Reali in visita a Palermo e incontrò il favore dei viaggiatori, inserendo la città fra le mete turistiche meritevoli di essere frequentate.
Il 14 aprile 1865, Abramo Lincoln, sedicesimo presidente degli Stati Uniti, fu assassinato raggiunto da un proiettile calibro 44 sparatogli alla testa da un sicario. Venne ucciso mentre, dal palco presidenziale, assisteva alla commedia musicale Our American Cousin. Circa un secolo dopo, avvenne l’assassinio di John Fitzgerald Kennedy.
La storia dei Florio rappresenta un capitolo fondamentale negli avvenimenti di Palermo e dell’isola, un’epopea che va dalla seconda metà dell’Ottocento fino al secondo dopoguerra. Quella della famiglia Florio è una narrazione di altri tempi. Un’avventura generazionale che prende il via nella prima metà dell’era vittoriana, un periodo di grandi cambiamenti sociali e politici.
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